Dal colore giallo intenso ed il profumo caratteristico, la curcuma è conosciuta, anche, con il nome “zafferano delle indie”, ma le analogie con i noti pistilli dorati si fermano all’apparenza. Utilizzata nella medicina ayurvedica, la spezia sembra essere utile nella prevenzione di molte patologie, al punto da esserle riconosciute proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antivirali.

Le caratteristiche e le origini

La curcuma, della famiglia delle Zingiberaceae, come lo zenzero e il cardamomo è una pianta spontanea perenne che può raggiungere fino ad un metro di altezza. Il suo utilizzo è spesso limitato alla cucina (ingrediente principale del curry) o come colorante per i tessuti , ma ben pochi sanno il suo essere un grande alleato nella medicina indiana.
Acquistabile fresca, secca o macinata è nella radice cilindrica che la curcuma contiene tutte le sue doti benefiche.

Si suppone che la spezia provenga dalla Cina, dato che Marco Polo la cita nei suoi scritti, ad ogni modo si sa che nasce in India e in Malesia, dove viene utilizzata dalle spose che, nel giorno delle nozze, la indossano al collo come segno di buon auspicio.

 

Le proprietà

I benefici che la curcuma può offrire sono numerosi e documentati da studi scientifici. Secondo una ricerca, pubblicata nel 2012 dell’ American Journal of Cardiology, ha evidenti effetti benefici al livello cardiologico. Diversi pazienti, divisi in due gruppi, sono stati sottoposti ad un intervento di bypass e dai risultati è emerso che chi ha assunto pillole a base di curcuma, a ridosso dell’operazione, ha presentato rischi di infarto post-operatorio inferiori del 65%, rispetto agli altri pazienti.
Secondo, invece, una pubblicazione su Diabetes Care, le capsule di curcumina ritardano l’insorgere del diabete di tipo 2. L’analisi, svolta nel 2012, aveva coinvolto partecipanti in fase di prediabete per un periodo di nove mesi. Dopo essere stati suddivisi in due gruppi, di cui il primo trattato con pillole placebo e il secondo con pillole a base di curcumina, ne è emerso che il primo gruppo ha manifestato il diabete nel 16% dei casi contro gli zero del secondo.
Ad evidenziarne i benefici, contro le malattie neurogenerative, è stata una ricerca pubblicata nel 2014 su Stem Cell Research & Therapy.  Emerge, inoltre, la sua capacità di eliminare le cellule tumorali, secondo quanto pubblicato sul Journal of the American Association of Pharmaceutical Scientists, infatti, “la curcumina può uccidere una vasta varietà di cellule tumorali in diversi modi […] inoltre, la sua abilità nell’eliminare le cellule tumorali e non quelle normali può fare della curcumina un candidato attraente per lo sviluppo di farmaci”.

Le controindicazioni

La curcuma può avere effetti collaterali, se assunta in dosi elevate. Tra i più comuni vi sono diarrea e nausea. Un’ulteriore avvertenza riguarda i diabetici: la combinazione tra curcuma e farmaci anti-diabete potrebbe ridurre notevolmente la glicemia. Sconsigliati sono anche gli integratori, a base di curcuma, nei periodi precedenti alle operazioni chirurgiche e durante la gravidanza.