Nasce da settembre un progetto innovativo che vede protagonisti gli alunni di una scuola elementare all’interno del Basic Village, in via Foggia, a Torino. Si chiamerà “La scuola possibile”, dove i bambini andranno senza cartella, senza aver fatto i compiti il giorno prima e senza ricevere voti.

Si tratta di una scuola privata, nata dall’idea di Laura Milani, direttore e “ceo” dell’ istituto di arti applicate e design, Iaad, la quale ritiene che “Il tempo per la scuola e quello per la famiglia devono coincidere”.
Saranno massimo 15-18 i bambini per classe nel “La scuola possibile”, “in modo da riservare a ognuno un’attenzione particolare, che si traduce in una didattica fondata sul rapporto di collaborazione attiva tra allievi e maestri” spiega Milani.

Anche gli insegnamenti saranno molto interessanti, dato che si baseranno su materie che la scuola tradizionale considera di serie B, come la musica o l’arte. Si avranno, infatti, cinque ambiti differenti: alfabetizzazione, immagine, scienza, suono e movimento. Quest’ultimo avrà un ruolo importante, in quanto i bambini non dovranno stare per ore seduti sulle sedie. Inoltre le attività in italiano saranno affiancate, in via crescente, da quelle inglesi.

L’orario scolastico sarà dalle 8 alle 17, ma solo 3 saranno i moduli di lezione giornaliera, da 80 minuti, e intervallati da lunghe pause in cui i bambini potranno giocare e mangiare.

L’orario scolastico, a tempo pieno, eliminerà lo zaino e il trasporto dei libri perché tutto il materiale didattico necessario è nel Basic Village e i bambini non avranno compiti per casa.
“Oggi i compiti non sono per i bambini, sono per le famiglie che devono assistere i propri figli nello svolgimento di lavori su cui i piccoli non possono essere autonomi” spiega la responsabile. “Una scuola come la nostra sceglie di responsabilizzare i bambini e renderli indipendenti, credendo nella loro intelligenza e nei loro talenti. Il tempo libero, i weekend e le vacanze sono da rispettare e impiegare in altre attività che fanno parte della scuola della vita” conclude Laura Milani.

E voi mandereste i vostri figli a scuola senza compiti?