Referendum, domenica è sempre più vicina. E il partito dell’astensione ha un celebre componente in più, Vittorio Feltri, che ha confermato: “Domenica non andrò a votare. Sono disgustato da questa campagna referendaria, non mi presto alla fucilazione di nessuno”. Referendum a parte, Vittorio Feltri, su Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG, ha parlato anche dello stato di salute di centrodestra e centrosinistra, non lesinando una critica al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. 

Referendum. Vittorio Feltri si è detto disgustato di questa campagna referendaria giunta ormai al capolinea: “E’ stata una campagna abbastanza disgustosa, anche perché non ha consentito ai cittadini di capire bene quale sia la materia soggetta a plebiscito. Inoltre si è poi intuito che il problema non è la riforma costituzionale ma la persona di Renzi. Si è preso spunto dal referendum confermativo per spostare il bersaglio sul Premier e questo non mi sembra un esempio di correttezza, perché il Premier può anche stare sulle scatole, ma va sfiduciato in Parlamento, non in modo surrettizio, prendendo spunto da un referendum che dovrebbe riguardare soltanto il contenuto della carta. Che vinca il sì o che vinca il no, non credo comunque che ci siano cambiamenti rivoluzionari, anche se l’esito del referendum modificherà in qualche modo lo stato di fatto”.
Non a caso, domenica, giorno del referendum, Vittorio Feltri non si recherà alle urne: “Non andrò assolutamente a votare, non mi presto alla fucilazione di nessuno, non mi va di essere preso in giro. Io vado a votare se c’è un quesito chiaro e ben definito. Se parliamo di riforme io posso dire la mia ma se mi devono dire che vado a votare per le riforme ma in realtà voto a favore o contro Renzi non mi presto a questi giochini, lascio che queste scorrettezze le commetta qualcun altro”.
Referendum a parte, il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha commentato anche lo stato di salute di centrodestra, centrosinistra e M5s: “Il centrodestra al momento non esiste più. Forza Italia è in crisi mortale, poi rimangono la Meloni e Salvini, che possono in effetti costituire una destra lepeniana e quindi avere anche poi dei buoni risultati in caso di elezioni. Per il resto credo che sarà molto difficile ricostituire un centrodestra come lo era in passato, coeso e vincente. Avendo fallito, oggi credo che non sia più riproponibile. C’è pure da dire che a sinistra la situazione non è diversa. Poi c’è il terzo polo, quello dei grillini, che anche se ne combinano di tutti i colori dal punto di vista elettorale restano piuttosto solidi e potrebbero anche infastidire o addirittura battere sia la sinistra che la destra, a meno che tra una parte della sinistra e tra una parte della destra non ripropongano il solito inciucio per evitare che i grillini battano tutti e si mettano a governare, attività in cui fino ad oggi non hanno manifestato grandi qualità”.
In chiusura Feltri non ha lesinato una critica al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “Crozza scherzando qualche giorno fa ha detto che è il nonno Libero della politica italiana? Non si può dare torto a Crozza, è una battuta, magari un po’ ingenerosa, ma riflette molto la realtà. Non è una colpa avere ottant’anni, ma è una colpa non rendersi conto che aveva in mano un gioiello e l’ha ridotto a un catorcio”.