La scrittrice Dacia Maraini, rappresenta la storia della letteratura italiana, ma non solo, anche un mondo culturale che infiammò l’intelletto italiano, scuotendolo attraverso i libri di un’avanguardia letteraria rappresentata dai Pasolini, dai Moravia e dalla stessa Mariani. L’autrice di “Bagheria”  è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in merito all’acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori. Senza girare troppo intorno alla questione la scrittrice ha subito precisato che lei “è da sempre contraria in genere alla concentrazione, non solo editoriale, di qualsiasi potere economico, perché nuoce alla pluralità del mercato” ha detto ai microfoni di Radio Cusano Campus, aggiungendo poi che  “Il libro non è un oggetto qualsiasi, è un oggetto specifico, delicato, che ha a che vedere con le idee quindi avrebbe bisogno di una politica culturale. E più si diventa dei colossi e meno si fa politica culturale, si diventa un grande mercato.”

La riflessione della Maraini passa poi al tema generale degli scrittori che ” non contano nulla, nessuno mi ha avvisata di questa operazione, l’ho saputo dai giornali. Tutte le operazioni economiche passano sulla testa degli scrittori, che sono considerati manodopera e basta.”

In conclusione, sempre dall’emittente della Cusano, ci tiene a precisare che  “finora la Mondadori ha sempre lasciato molta libertà agli scrittori, perché Berlusconi pensa che i libri non contino nulla quindi non ha mai applicato censure, al contrario di quanto ha fatto in televisione.”