Continua a essere un  pericoloso cecchino quello di Clint Eastwood. “American Sniper” film di indiscussa qualità, rischia di divenire un caso politico. Bradley Cooper interpreta Chris Kyle, il soldato americano che ha scritto il libro biografico da cui è stato tratto il lungometraggio. Non sbaglia un colpo, quest’uomo impiegato nelle forze speciali in Iraq. Il cecchino più letale nella storia militare degli Stati Uniti, è ora finito nel mirino di alcune esponenti del mondo radical americano. A rompere gli indugi Micheal Moore, il regista più politicizzato di Hollyood, che ha scritto su Twitter:: “Mio zio è stato ucciso da un cecchino nella Seconda Guerra Mondiale. Ci è stato detto che i cecchini erano codardi, che sparavano alla schiena. I cecchini non sono eroi. E gli invasori sono peggio ancora”. Tra lui e Eastwood non è mai corso buon sangue. Ma Moore ha successivamente  smentito qualsiasi riferimento alla pellicola.

”Non volevo offendere nessuno e tantomeno fare riferimenti politici”. Così l’attore e regista Seth Rogen prende le distanze su quanto riportato da alcuni mezzi d’informazione: ovvero che America Sniper di Clint Eastwood gli avrebbe ricordato il film di propaganda nazista sui cecchini che si vede nel finale di Inglourious Bastards di Tarantino.  Rogen ha detto che l’abbinamento tra i due film nasce solo dal fatto che entrambi ”hanno una trama che racconta quanto possano essere letali i cecchini”.
Detto questo il regista americano premio oscar con “Gli spietati”, ha dimostrato nella sua carriere, di mostrare nelle sue opere, il suo punto di vista, senza ipocrisie, ma non è certo un cineasta superficiale, anzi la ricchezza di American Sniper, sta proprio nelle sfumature psicologiche dell’infallibile cecchino.